La Banca Popolare di Bari può finalmente tirare un sospiro di sollievo e il periodo di incertezza più totale sembra essere veramente alle spalle. Il pronunciamento della Suprema Corte ha messo fine ad una situazione particolarmente complicata per l’istituto pugliese, che perdura addirittura dal mese di dicembre di due anni fa.
Fino ad ora, infatti, ogni scelta strategica della Popolare di Bari era per forza di cose condizionata e influenzata dall’intera situazione di certezza in merito all’adeguamento normativa alla nuova disciplina che prevedeva la trasformazione in spa delle varie cooperative. Ebbene, adesso ogni nube è stata diradata con la sentenza della Consulta, che allontana anche tutti i malumori e le preoccupazioni che cominciavano a serpeggiare di frequente tra gli stakeholders proprio in merito a tale questione.
La Consulta ha, quindi, dato l’ok alla costituzionalità di tutto il sistema normativo che caratterizza tale riforma: una decisione che consente finalmente alla Popolare di Bari di operare per colmare tutto il divario creatosi nel corso di questi mesi rispetto alle altre ex cooperative che hanno già dato attuazione alla riforma.
Adesso l’istituto pugliese ha la possibilità di cominciare a programma con maggiore serenità questo percorso che la porterà ad allinearsi a tutte le altre realtà del settore. Un obiettivo ben chiaro che potrà essere finalmente raggiunto e che sicuramente favorirà anche il raggiungimento degli obiettivi di crescita previsti. In questo modo, anche tutti quei territori a cui la banca ha sempre storicamente associato la sua presenza potranno beneficare di un ulteriore rafforzamento.
La Banca Popolare di Bari aveva portato a termine l’acquisizione della Cassa di Risparmio di Teramo nel corso degli ultimi mesi del 2014, proprio poco prima che il Governo emanasse il decreto in questione. L’intero procedimento di trasformazione in spa era stato bloccato dall’istituto pugliese aspettando proprio la decisione della Suprema Corte.