Si prospetta un periodo particolarmente importante per la Banca Popolare di Bari. Il motivo è strettamente legato al processo di trasformazione in Spa, che prevede soprattutto due date fondamentali. La prima è quella del prossimo 18 ottobre, ovvero il giorno in cui verrà finalmente emessa la sentenza di merito del Consiglio di Stato. La seconda è quella del 31 dicembre 2018, l’ultima scadenza per potersi mettere in regola rispetto alla normativa prevista dal Decreto Milleproroghe.
Parallelamente, il gruppo pugliese sta lavorando, potendo contare anche sul supporto di Oliver & Wyman, su un altro progetto, ovvero quello relativo allo sviluppo del Piano Industriale 2018/2022, che verrà portato a termine, stando alle previsioni, entro il prossimo autunno.
E dopo la conclusione dell’iter di trasformazione in società per azioni, la Banca Popolare di Bari potrebbe anche optare per un’altra via, ovvero quella di puntare sul processo di quotazione in borsa, anche grazie alla predisposizione del nuovo Piano Industriale. Fino ad ora, i titoli dell’istituto pugliese sono quotati sul mercato Hi-Mtf. È bene sottolineare come si tratti di indiscrezioni che provengono da svariate fonti finanziarie. Detto questo, è bene evidenziare come l’avviamento del processo di quotazione richiederebbe diversi mesi prima di poter essere portato a conclusione.
Un altro grande obiettivo della Banca Popolare di Bari che dovrebbe essere concluso in autunno è quello legato all’operazione di cartolarizzazione multigacs/multioriginator. Si tratta della prima volta che viene svolta un’operazione simile, contraddistinta dalla cessione di un portafoglio di Npl che frutterebbe una cifra intorno agli 800 milioni di euro. Il gruppo pugliese ha intenzione di migliorare in modo notevole gli indici di qualità che caratterizzano il portafoglio impieghi. Come viene sottolineato all’interno del comunicato che è stato diffuso in riferimento ai conti semestrali, si tratterebbe di un’operazione in linea con la nuova tattica di controllo degli NPLs.