Nel mese di luglio scorso è crollato il dato relativo alla vendita di case esistenti in Usa.
Ovviamente i mercati mondiali hanno accusato il colpo, e come sempre quando va male il mercato americano anche tutte le borse mondiali ne risentono, Milano inclusa.
Come spiegato da alcuni analisti americani, la ripresa del settore immobiliare è legata alla ripresa del mercato del lavoro in Usa.
Come sottolineato dagli stessi esperti i tassi bassi non bastano a far riprendere il mercato immobiliare.
I dati al 19 agosto scorso dicono che il tasso medio sui mutui trentennali negli Usa era pari al 4,42%, cioè il minimo storico.
C’erano stati in precedenza alcuni segnali di ripresa, soprattutto grazie all’incentivo statale voluto da Obama di 8.000 dollari, incentivo che è durato però solo fino ad aprile.
Il dato sulle case americane ha fatto chiudere l’indice All Share a Piazza Affari in calo dell’1,58% a quota 20.218 punti. Anche il Ftse Mib ha perso la stessa percentuale, fermandosi a quota 19.694 punti.
Il Dow Jones a Wall Street in alcuni momenti è anche andato sotto quota 10mila punti.
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