Intanto la Germania fornisce dati positivi sull'indice di fiducia dei consumatori tedeschi e sull'Ifo riferito alle imprese. Gli analisti vedono il dato come una risposta positiva alle dichiarazioni della Bce.
Le Borse europee aprono con un cauto ottimismo questo giovedì, che ha visto l’ennesimo spiraglio aperto da Trump sulla guerra commerciale con la Cina. Un film già visto, che per questo lascia le Borse freddine. Troppe volte il vulcanico presidente Usa ha dato segnali di distensione per poi tornare sui suoi passi.
Forse una mossa di distensione estera, dopo l’annuncio sul possibile impeachment per il presidente, che ha turbato i rapporti interni in America. La chiusura di ieri a Wall Street era stata positiva, dando fiducia ai mercati. Questa mattina Milano viaggia sul +0,65%, mentre per Londra l’incremento è dell’1,11%. A Francoforte si registra il +0,52% mentre la piazza parigina segna un +0,55%.
La giornata di oggi
La Bce ha voluto confermare ufficialmente la sua strategia monetaria per aiutare l’economia europea, e così anche sul bollettino di questo mese ribadisce che “intende fornire un considerevole stimolo monetario”.
La banca centrale dunque riprenderà le sue iniezioni di liquidità e la sua campagna di acquisti nel tentativo di stimolare l’economia e aumentare l’inflazione fino al target prefissato del 2%. Finora, nonostante le grandi immissioni di liquidità degli anni passati non ci è riuscita, e la questione Trump è tra i motivi di questo fallimento.
La Bce vuole comunque pensare al lungo termine, come recita anche il bollettino sottolineando “la necessità di un orientamento di politica monetaria fortemente accomodante per un prolungato periodo di tempo”.
Questo si traduce anche in una richiesta di impegno da parte dei paesi in surplus (vedi Germania) ad aiutare l’economia europea, sottolineando che “i governi interessati da un rallentamento economico che dispongono di margini per interventi di bilancio dovrebbero agire in maniera efficace e tempestiva”.
Sempre sul fronte monetario c’è da segnalare la strategia della banca centrale cinese che ha svalutato la sua moneta onshore a 7,0729 sul dollaro, con il yuan offshore che invece sale a 7,1287 dollari. Una mossa per stimolare il mercato interno e rafforzare comunque le difese contro le strategia di guerra commerciale americane.
Intanto la Germania fornisce dati positivi sull’indice di fiducia dei consumatori tedeschi e sull’Ifo riferito alle imprese. Gli analisti vedono il dato come una risposta positiva alle dichiarazioni della Bce.