Crolla in vent’anni il risparmio degli italiani, crescono investimenti immobiliari e liquidità . Questa è la sintesi estrema dell’analisi dell’Ufficio Studi..
Il calo nazionale ha visto ridursi di venti miliardi di euro la quota dei guadagni messi via sempre più faticosamente. Se nel 1990 su cento euro di reddito, i nostri connazionali ne risparmiavano ventitré, oggi questo dato è sceso a meno di dieci euro evidenziando una propensione al risparmio fortemente calante.
Sempre in questo periodo, la quota di risparmio pro capite è scesa, in termini reali, di circa il 60% (da circa quattromila euro nel ’90 ai millesettecento del 2010). Le cause della contrazione risiedono nella stagnazione della disponibilità di reddito e nell’età media degli italiani. È da notare come dall’indagine condotta da Censis per Confcommercio su fiducia e aspettative delle nostre famiglie (nel periodo fine anno scorso inizi 2011), l’orientamento al risparmio s’indirizzi, in modo indifferente, verso investimenti immobiliari o liquidità .
Determinando una reale opportunità da cogliere per i promotori finanziari. Il Salone del Risparmio di Assogestioni – il più rilevante appuntamento nazionale del settore che riunisce gli operatori, le società di servizi, le istituzioni, il mondo accademico e la stampa – offre un programma di quarantacinque incontri fra seminari e conferenze. In particolare, nella giornata inaugurale si svolge una tavola rotonda dell’Albo dei Promotori Finanziari dedicata a questa particolare professione e a come si proietta nel prossimo decennio.
L’ultimo giorno il Salone è aperto anche al grande pubblico (investitori privati, studenti e altri interessati) che ha l’occasione, gratuita, di parlare con i professionisti, conoscendo meglio i prodotti e raccogliendo informazioni utili sia per investire sia, nel caso dei giovani, per capire come funziona il lavoro in questo settore. E se Milano può ritenersi la capitale economica d’Italia, anche a Roma il lavoro nelle aree diverse dai settori tradizionali prende sempre più piede per la necessità di cogliere i forti segnali che provengono dalla situazione generale del Paese.