Le Piazze finanziarie internazionali, sono in forte ribasso, nell’ultima seduta settimanale, complici alcune tensioni presenti nei mercati emergenti
> Le principali indicazioni per la composizione dell’assett allocation nel 2014
I primi segnali sono scattati ieri e hanno affossato Wall Street. Gli effetti non si sono fatti attendere sui listini asiatici e su quelli europei. Il Dow Jones ora è al ridosso della soglia dei 16.000 punti, mentre l’S&P500 è arrivato a quota 1.800, spiega Vincenzo Longo di Ig. Per le borse Usa è la peggior settimana da maggio 2012. La volatilità è in forte aumento (VIX sopra area 15) e i volumi in borsa sono molto sostenuti, segnale che le vendite sono diffuse. Insomma, tutti gli elementi ci dicono che la “tempesta perfetta†sembra essere alle porte.
>Â Piazza Affari, al rialzo dopo le stime del Fondo Monetario Internazionale
Gli operatori stanno uscendo dal mercato aspettando che passi, anche se i tempi potrebbero non essere così brevi. La corsa verso asset più sicuri (cosiddetto fly to quality) ci induce a pensare che questa volta potrebbe essere qualcosa in più di una semplice correzione di borsa. Probabilmente delle risposte più certe le avremo solo mercoledì sera, quando la Federal Reserve darà indicazioni sulla politica monetaria. Una riduzione degli stimoli potrebbe mettere accelerare il deflusso dagli Emergenti con ripercussioni pesanti sui listini azionari. In Europa, il peggior calo è stato di Madrid (-3,8%), dato che molte imprese iberiche sono esposte in sudamerica. L’effetto a catena ha ripercussioni pesanti anche in Europa quindi.
Sul fronte valutario, non trova sostegno il peso argentino che sta crollando sotto i colpi del dollaro forte. La mossa sta avendo ripercussioni anche sulle altre valute emergenti. Il deflusso da queste valute sta portando gli operatori a posizionarsi su divise risk avverse, come lo yen. La valuta nipponica è in forte ascesa e ha guadagnato terreno verso tutte le principali valute.