Il Trattamento di fine servizio (TFS) è una liquidazione, meglio conosciuta come buonuscita, che spetta ai dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato, con un contratto definito entro e non oltre il 31 dicembre 2000, ai dipendenti assunti dopo il 30 maggio 2020 con un contratto a tempo determinato della durata minima di 15 giorni e i dipendenti assunti a tempo indeterminato con decorrenza dal 1 gennaio 2021.
Il TFS è rapportato all’ultima retribuzione percepita dal dipendente, a differenza del Trattamento di Fine Rapporto e, nel dettaglio, è pari a un dodicesimo dell’80% della retribuzione annuale lorda alla cessazione del servizio, moltiplicata per il numero di anni utili.
Il Tfs ha natura contributiva e previdenziale, infatti alla partecipazione dell’ammontare del Tfs concorrono sia il datore di lavoro, ovvero l’ente pubblico, con a carico una quota pari al 7,10% ed una quota del 2,5% a carico del lavoratore.
Liquidazione trattamento di fine servizio: come funziona
Le norme sul Trattamento di fine servizio sono cambiate negli ultimi periodi e prevedono il pagamento del trattamento da un minimo di 105 giorni fino ad un massimo di 24 mesi, con l’aggiunta di ulteriori 90 giorni. Per chi percepisce la pensione con quota 100, invece, il TFS è liquidato nella data in cui il dipendente pubblico avrebbe percepito la pensione di vecchiaia ordinaria o anticipata.
Tuttavia, grazie al recente decreto in materia di reddito di cittadinanza e pensioni, ufficialmente in vigore dal 5 settembre 2020, è possibile richiedere l’anticipo del tfs attraverso un prestito bancario a tasso agevolato, per una somma massima di 45mila euro.
Quando viene pagata l’anticipo tfs
Nel caso della pensione anticipata, le tempistiche di pagamento variano dai 12 mesi + 90 giorni, nell’ipotesi in cui la cessazione dal servizio avvenga d’ufficio, oppure dai 24 mesi + 90 giorni, nel caso in cui la cessazione avvenga volontariamente.
Se l’anticipo del tfs si percepisce con il trattamento quota 100, il TFS è pagato nella data prevista per la liquidazione dello stesso, in caso di richiesta di pensione anticipata o di vecchiaia ordinaria.
Come funziona l’anticipo del tfs
Il nuovo decreto che consente di poter richiedere l’anticipo del trattamento di fine servizio fino ad una somma massima di 45.000 euro e ricevere la liquidazione in tempi brevi. Si tratta di un prestito bancario a condizioni agevolate: la banca anticipa al cliente il TFS e poi riceverà la liquidazione direttamente dall’ente pensionistico, con la rateizzazione prevista.
La maggior parte delle banche aderenti alla convenzione ABI non applicano costi di istruttoria, tuttavia applicano dei tassi di interessi fissi e più convenienti.
Per richiedere l’anticipazione del trattato di fine servizio, il beneficiario dovrà :
- Richiedere la certificazione del diritto dell’anticipo all’INPS;
- Entro 90 giorni, l’INPS può rilasciare la certificazione o rigettare la domanda;
- Se l’interessato ottiene la certificazione, può presentare la domanda alla banca e quest’ultima comunica all’ente erogatore l’accettazione della proposta di anticipo e la sottoscrizione del contratto;
- L’ente erogatore ha 30 giorni di tempo per comunicare la presa d’atto della conclusione del contratto;
- Infine, la banca ha 15 giorni di tempo per accreditare l’importo erogato sul conto corrente dell’interessato.