
Secondo la banca d’affari Ferragamo dovrebbe inoltre registrare nel corso del prossimo anno un netto aumento dei ricavi a 1,017 miliardi, con un Ebitda di 186 milioni e un utile netto di 109 milioni. La situazione dovrebbe poi migliorare ulteriormente nel corso del 2013, quando le vendite dovrebbero arrivare a quota 1,142 miliardi, l’Ebitda dovrebbe raggiungere i 221 milioni e l’utile netto dovrebbe attestarsi a 49 milioni.
Il report è stato realizzato da Mediobanca in vista della quotazione in Borsa di Ferragamo, per la quale è stata presentata domanda di ammissione lo scorso 13 aprile, esattamente una settimana dopo la presentazione della stessa domanda da parte di Moncler, che però a pochi giorni dal via libera di Borsa Italiana ha annunciato dei aver rimandato l’Ipo. Per Ferragamo l’ok è atteso del corso della prossima settimana.
Mediobanca, che insieme a JP Morgan ricopre il ruolo di global coordinator nell’ambito dell’offerta finalizzata alla quotazione in Borsa, ha spiegato che a suo avviso è preferibile guardare alle stime 2012 piuttosto che ai multipli di quest’anno, che a quanto pare penalizzano Ferragamo rispetto alle altre società comparabili (Burberry, Lvmh, Richemont e Tod’s).
Non è ancora stato annunciato a quanto ammonta la percentuale di capitale che sarà posta in vendita ai fini della quotazione a Piazza Affari. L’attuale azionariato del gruppo, ricordiamo, vede Ferragamo Finanziaria al 56%, altri rami della famiglia al 36% e Majestic Honour (Peter Woo) all’8%.
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