Ford è stata l'unica tra le case automobilistiche di Detroit a non chiedere aiuti al governo durante la fase più critica della crisi economica, il costruttore..
Nonostante questo però è inutile negare che le conseguenze della forte crisi che si è abbattuta sull’economia mondiale si sono fatte sentire anche sull’andamento complessivo delle attività di Ford che per far fronte a tutto questo ha deciso di operare un taglio dei costi andando a colpire circa 41.000 dipendenti.
Ford ha fatto sapere di non avere in mente una cifra esatta da tagliare ma ha sottolineato l’eccesso di dipendenti e la necessità di mettere a punto un piano che abbia ad oggetto un taglio dei costi per facilitare quello che al momento appare come l’unico obiettivo della casa automobilistica, ovvero tornare a produrre utili sostanziosi a partire dal 2011.
Quello che Ford ha in mente, tuttavia, non sono dei licenziamenti ma semplicemente un’uscita di circa 41.000 dipoendenti da attuarsi tramite incentivi e pensionamenti. L’offerta, in particolare, riguarda i lavoratori iscritti al sindacato Uaw e comprende un’offerta di 50.000 dollari in contanti più un buono da 25.000 dollari per l’acquisto di un auto Ford o altro buono cash per 20mila dollari.
I prepensionamenti, invece, prevedono oltre alla pensione un buono da 25.000 dollari per l’acquisto di un auto Ford o altro buono cash per 20mila dollari. I lavoratori che accetteranno l’offerta di Ford lasceranno il loro posto di lavoro a febbraio 2010.
Questa, dunque, rappresenta l’alternativa di Ford all’accordo per il taglio dei costi che avrebbe cambiato i termini del contratto di lavoro in scadenza nel 2011 ma che lo scorso mese è stato praticamente bocciato dai sindacati.