Uno dei Paesi la cui economia viene definita emergente, è il Brasile, che potrebbe rivelarsi attraente in materia di investimento, grazie alle prossime mosse strategiche che il Governo potrebbe attuare.
L’ampliamento della spesa pubblica e l’incremento dei consumi privati,  farebbero salire l’interesse verso questo paese con un occhio alle politiche monetarie. Come spiega infatti Pierre Olivier Beffy, Chief Economist di Exane BNP Paribas “ nei prossimi trimestri l’economia brasiliana dovrebbe essere sostenuta da un incremento del la spesa pubblica e dai consumi delle famiglie. Inoltre, quest’ultimi dovrebbero beneficiare di un mercato del lavoro particolarmente dinamico: ad ottobre il tasso di disoccupazione è sceso ancora una volta attestandosi al 5,2% rispetto al 9% di inizio 2009”.
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Sarà interessante seguire “l’andamento del mercato valutario nel 2014, e soprattutto gli impatti che la combinazione dell’attuale politica economica e monetaria brasiliana avrà sul Real. Nel breve termine, la banca centrale brasiliana continuerà probabilmente a perseguire una politica monetaria restrittiva in maniera abbastanza aggressiva. E infatti questa settimana, il cross USDBRL è sceso fino a 2,29 come conseguenza del probabile rialzo di 50 bps dei tassi, che arriverebbero a toccare quota 10%, in occasione del meeting del 27 novembre”.
“Ritengo che nel 2014 si registreranno ulteriori rialzi dato che l’inflazione dovrebbe rest are inferiore al target della banca centrale brasiliana fino al 2015. Questa situazione potrebbe favorire un rafforzamento del Real l’anno prossimo. Un evento che potrebbe sorprendere i mercati che anticipano un rafforzamento del dollaro vs il Real a 2,36 e 2,47 rispettivamente a 6 e 12 mesi”.
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Da un punto di vista generale va evidenziato che l’andamento delle valute emergenti nei prossimi mesi dipenderà dai passi avanti compiuti in ogni paese in tema di deficit estero. In particolare, gli investitori dovrebbero tenere in considerazione l’andamento del rendimento del capitale nei rispettivi paesi, cioé quell’indicatore che é stato il migliore per stimare l’andamento delle valute negli ultimi 20 anni.