La nuova assemblea si terrà il 15 settembre. Tutto fermo al momento, come sostiene Clarich.
Mps cerca partner, come desiderato dalla Bce. Il presidente della Fondazione Mps, che detiene l’1,49% della banca, Marcello Clarich, ha spiegato che per il momento è tutto fermo.
Ma è anche “tutto molto aperto”, ha aggiunto Clarich a margine della riunione del consiglio dell’Acri. “Prima le nomine, poi vediamo. Bisogna vedere quando si insedierà il nuovo presidente, i contatti che ci saranno con la Bce, che mi pare non abbia cambiato opinione” sulla necessità di un partner. Tutte cose da vedere in autunno “e noi come soci non possiamo più condizionare. Sarà un autunno intenso”. In questo periodo la Fondazione Mps è concentrata sulla nomina del presidente della banca senese. In assemblea farà la sua proposta insieme agli altri azionisti che sono entrati nel patto, Btg Pactual e Fintech. E a proposito del possibile allargamento del patto all’imprenditore Alessandro Falciai, Clarich ha chiarito che non ci sono stati incontri negli ultimi tempi: “Falciai non l’ho più sentito, probabilmente lo vedrò in assemblea”.
Quanto all’ipotesi di un patto più leggero, il presidente ha spiegato che bisogna capire quali sono gli interessi della Fondazione e degli altri soci rilevanti. Un nuovo patto con un orizzonte temporale a tre anni potrebbe, infatti, legare eccessivamente i soci che ne farebbero parte. A Piazza Affari il titolo Mps avanza del 2,27% a 1,934 euro anche in scia all’indiscrezione che la Banca centrale europea ha alzato in modo lieve i livelli minimi di capitale richiesti agli istituti di credito italiani sotto la sua supervisione al termine del processo di revisione e valutazione prudenziale. Secondo alcune fonti vicine alla situazione, tutti gli istituti, tranne la Popolare di Vicenza e Veneto Banca non quotate, superano i nuovi livelli richiesti dalla Bce.