Un'indagine dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha rivelato che i costi delle carte prepagate risultano ancora..
Per abbattere i costi, infatti, ha affermato l’Autorità , occorre sfruttare le potenzialità degli operatori di telefonia mobile che, con i loro 80 milioni di carte, rappresentano la principale componente delle carte prepagate “chiuse”, ovvero utilizzabili solo per pagare i servizi forniti dall’azienda che le emette.
L’indagine ha rivelato che negli 80 milioni di carte telefoniche prepagate “chiuse” nel solo 2007 è stato riversato credito per un ammontare di circa 8 miliardi. Secondo L’Autorità , quindi, con opportune modifiche alle normative che regolano la disciplina, i consumatori potrebbero utilizzare il cellulare anche per effettuare piccoli pagamenti quotidiani, sfruttando la gratuità della ricarica.
La riduzione dei costi, quindi, potrebbe essere realizzata dando spazio a soluzioni innovative che prevedono il pagamento tramite carte prepagate emesse da soggetti non appartenenti al mondo bancario e al settore creditizio tradizionale.
Le carte prepagate rappresentano attualmente il 7,8% delle carte di pagamento attualmente in circolazione, un dato che è in costante crescita dal momento che si registra una domanda crescente dettata soprattutto dall’estrema semplicità di questa tipologia di metodo di pagamento.
Le carte prepagate, infatti, possono essere utilizzate anche senza l’apertura di un conto corrente e risultano particolarmente adatte per gli acquisti effettuati su siti di e-commerce, assicurando all’utente una maggiore sicurezza nelle transazioni via internet, una pratica in costante crescita.
Secondo l’indagine il costo annuo per il consumatore medio della carta prepagata varia a seconda delle diverse situazioni. Se l’utente, infatti, è tutolare di un conto corrente presso la banca che emette la carta prepagata il costo è di circa 18 euro all’anno. In caso contrario, invece, i costi salgono e si aggirano intorno ai 60 euro annui.