il Tribunale della Liberta di Milano ha dichiarato l'illegittimità del provvedimento di sequestro del pm, ritenendo che si tratti di un provvedimento di iniziativa della polizia giudiziaria, anche in ragione del fatto che l'ipotesi di reato risultava descritta soltanto genericamente.
Il Tribunale del Riesame di Milano considera illegittimo il sequestro disposto dalla procura di Milano di documenti cartacei e informativi nell’ambito dell’indagine per aggiotaggio (manipolazione del mercato) e ostacolo all’attività di vigilanza sull’offerta lanciata da Hitachi sulla partecipata di Finmeccanica Ansaldo Sts.
Il ricorso al Tribunale della Libertà era stato presentato dagli avvocati di Finmeccanica Riccardo Olivo e Anna D’Alessandro.
Le perquisizioni. Il 16 marzo erano state perquisite le sedi di Ansaldo Sts (Genova), Finmeccanica (Roma) e Hitachi (Napoli) su disposizione del pm di Milano Adriano Scudieri, magistrato del pool reati economici coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Greco.
“Clonato” cellulare di Moretti. Le fiamme gialle durante la perquisizione avevano clonato i dati del cellulare e dei tre computer dell’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti. Dati delicatissimi e riservati relativi ai suoi rapporti con tutto l’establishment politico economico e finanziario italiano e internazionale. Furono clonati anche smartphone e computer dei più alti dirigenti, Gian Piero Cutillo Chief Financial Officer, Giovanni Soccodato, vicepresidente esecutivo, Raffaella Luglini, investor relations, Federico Fabretti, responsabile delle relazioni esterne. E Andrea Parrella, capo del Legale.
L’inchiesta. La procura ha impiegato i finanzieri del Nucleo di polizia valutaria per raccogliere la documentazione nell’ambito dell’inchiesta, ancora a carico di ignoti, con al centro l’operazione che ha portato alla cessione, da parte di Finmeccanica, del 40% di Ansaldo Sts a Hitachi. Inchiesta avviata anche alla luce della decisione di Consob che ha rilevato una “collusione” tra venditore e acquirente nella determinazione del prezzo di cessione.
In sintesi, il Tribunale della Liberta di Milano ha dichiarato l’illegittimità del provvedimento di sequestro del pm, ritenendo che si tratti di un provvedimento di iniziativa della polizia giudiziaria, anche in ragione del fatto che l’ipotesi di reato risultava descritta soltanto genericamente.
Scrivono i giudici del Tl: “Il sequestro è stato di iniziativa della pg, che ha valutato in modo assolutamente autonomo, rispetto alle indicazioni del pm, la sussistenza del vincolo di pertinenza dei beni rispetto al reato per cui si procede”.