Già entro la giornata odierna il gruppo Fiat potrebbe esercitare il diritto di opzione sulla terza call relativa alla quota del 3,3%, che il fondo americano Veba ha ancora in mano nel capitale di Chrysler
Già entro la giornata odierna il gruppo Fiat potrebbe esercitare il diritto di opzione sulla terza call relativa alla quota del 3,3%, che il fondo americano Veba ha ancora in mano nel capitale di Chrysler. E’ quanto si aspettano gli analisti finanziari di Banca Akros, la merchant bank del gruppo Bpm. La determinazione dello strike price avverrà sul multiplo ev/ebitda, ovvero l’enterprise value sul margine operativo lordo di Fiat. A Piazza Affari le azioni della casa automobilistica torinese segnano una flessione dello 0,19% a 5,36 euro.
Fiat è ancora in fase di trattativa con Veba per chiudere l’acquisto della quota del 41,5%, che il fondo americano ancora controlla nel capitale di Chrysler. Una volta completato l’acquisto delle minorities della controllata di Detroit, Fiat potrà salire al 100% di Chrysler e avviare il processo di fusione. Secondo quanto calcolato dagli esperti di Banca Akros, per la quota del 3,3% Fiat potrebbe pagare tra i 239 e i 269 milioni di dollari.
â–º FIAT: IMMATRICOLAZIONI AUTO -11% A MAGGIO 2013
Il gruppo Fiat ha esercitato le precedenti opzioni call nel luglio 2012, pagando 140 milioni di dollari, e a inizio gennaio scorso, pagando 198 milioni di dollari. Il fondo Veba ha comunque rimesso in discussione le modalità di calcolo utilizzate da Fiat per la determinazione del prezzo di esercizio della prima opzione call e ora si attende la decisione del Tribunale del Delaware entro il 25 luglio prossimo.
Secondo Banca Akros, sommando il cash-out per le due opzioni call già esercitate e il prezzo della terza call option –che dovrebbe essere esercitata oggi – si arriva a una somma intorno ai 591 milioni di dollari, corrispondenti a circa 451 milioni di euro. Resta comunque ancora la possibilità di un accordo extra-giudiziale tra Fiat e Veba. Intanto, Banca Akros ha ribadito il giudizio “hold†sul titolo Fiat, con il target price fissato a 4,6 euro.