La nuova seduta di borsa si è aperta in lettera per il titolo Fiat, uno dei grandi protagonisti a Piazza Affari nell’ultimo mese. Le azioni della casa automobilistica torinese mostrano un calo del 2,06% a 6,195 euro
La nuova seduta di borsa si è aperta in lettera per il titolo Fiat, uno dei grandi protagonisti a Piazza Affari nell’ultimo mese. Le azioni della casa automobilistica torinese mostrano un calo del 2,06% a 6,195 euro, poco sopra l’attuale minimo intraday di 6,18 euro. Al momento il titolo Fiat è il worst performer sul listino FTSE MIB, a poco più di un’ora dall’inizio delle contrattazioni. A mettere in difficoltà il titolo del Lingotto è il fondo Veba, la cui posizione si sarebbe rafforzata nella trattativa per l’acquisto delle minorities di Chrysler.
Infatti Veba, fondo malattia dei lavoratori dell’industria dell’automotive negli Stati Uniti, sarebbe pronto a vendere 20 milioni di azioni di General Motors, dove è secondo azionista con una quota dell’11%. Il primo azionista con il 17% è il Tesoro Usa, che venderà 30 milioni di azioni a seguito dell’imminente ingresso di GM nel paniere S&P500 (a tre anni dal salvataggio dalla bancarotta).
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Veba dovrebbe incassare circa 680 milioni di dollari. In questo modo il fondo potrebbe uscire da quest’operazione con una posizione molto più solida e sedersi al tavolo delle trattative con Fiat per determinare il prezzo di vendita delle minorities di Chrysler con maggiore forza finanziaria. Ad ognimodo gli analisti di Intermonte continuano a ribadire il loro giudizio “speculative buy†su Fiat e il target price a 6,4 euro.
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Il broker milanese ritiene in ogni caso sia interesse comune delle parti raggiungere un accordo equo nella transazione relativa alla quota del 41,5% ancora detenuto da Veba. Secondo Intermonte Fiat e Veba dovrebbero accordarsi su un controvalore pari a 3 miliardi di dollari, ma resta fondamentale la decisione del Tribunale del Delaware attesa per fine giugno, che fisserà fondamentali paletti sulla cifra relativa a questa trattativa.