La casa automobilistica torinese vende infatti circa il 27% delle proprie automobili proprio in Brasile..
La casa automobilistica torinese vende infatti circa il 27% delle proprie automobili proprio in Brasile, potendo contare su un buon tasso di penetrazione nel mercato locale. Altri marchi europei, come Volkswagen, seppur con percentuali minori (9%) hanno tra i loro bilanci un peso elevato dei ricavi di provenienza brasiliana.
Nonostante la forte crescita del mercato brasiliano stia garantendo a Fiat un buon incremento nel numero delle immatricolazioni complessive, Credit Suisse lancia l’avvertenza sul futuro a breve e medio termine del Paese interessato.
Un’esposizione talmente elevata nei confronti del mercato del Brasile, proseguono gli analisti della banca, potrebbe portare a dei seri influssi negativi qualora il trend di crescita del Paese diminuisse fortemente a causa, ad esempio, del recente aumento dei tassi di interesse.
Credit Suisse mette in particolare preallarme Fiat, ma anche Volkswagen, General Motors e Ford, i quali potrebbero essere penalizzati proprio dalla forte presenza nel Paese sudamericano.
Roberto Rais