Eni ha annunciato di essere riuscita ad entrare nella Repubblica Democratica del Congo acquistando una quota del 55% del blocco di..
Il restante 45% del blocco è detenuto per il 30% da Surestream Rdc, ossia la stessa compagnia che ha venduto a Eni il 55% di Ndunda perchè non disponeva dei necessari mezzi tecnici ed economici, per l’8% da Cohydro e per il restante 7% da Ibos.
E’ apparso visibilmente soddisfatto per questa acquisizione l’amministratore delegato Paolo Scaroni, il quale ha tenuto ad evidenziare che Eni è la prima grande compagnia che riesce ad entrare nella Repubblica Democratica del Congo. La conclusione di questo accordo, inoltre, è un’ulteriore testimonianza dell’impegno di Eni a sviluppare l’attività di esplorazione onshore sul territorio africano, cosa che distingue il colosso del cane a sei zampe dai suoi principali concorrenti, decisamente più attenti all’attività offshore. In Africa, in particole, Eni è già presente in Nigeria, Gabon, Congo Brazzaville, Angola, Ghana e Mozambico, per una produzione complessiva di 450.000 barili di olio al giorno.
Per quanto riguarda le potenzialità del progetto, invece, Scaroni non ha fornito previsioni certe ma si è limitato a sottolineare che il blocco è molto esteso, supera i 1.100 chilometri quadrati, ed è possibile ipotizzare almeno qualche centinaia di milioni di barili.
A Piazza Affari al momento Eni guadagna lo 0,44% a 16,08 euro.