Eni ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita della produzione di idrocarburi, decisione che ha influito inevitabilmente sul titolo in Borsa..
Le nuove stime, in particolare, prevedono un tasso di incremento medio annuo superiore al 2,5% nel periodo 2010-2013, contro il 3,5% ipotizzato in occasione della presentazione del piano 2008-2012. Dopo i quattro anni Eni prevede di mantenere un tasso di crescita piuttosto elevato, ossia un incremento medio annuo che supera il 2% fino al 2016.
Sempre nello stesso quadriennio 2010-2013 Eni prevede di realizzare investimenti per 52,8 miliardi di euro, superiori dell’8% circa rispetto a quelli previsti nel precedente piano. L’incremento, ha spiegato la società , sarà esclusivamente destinato al finanziamento di nuovi progetti relativi al settore E&P. E’ inoltre prevista una riduzione dei costi del 2,4% circa, ovvero un incremento dei risparmi del 20% rispetto al piano precedente.
Per quanto riguarda il dividendo la società ha stimato un andamento in linea con l’inflazione Ocse a partire dal 2011 mentre nel settore Gas&Power si prevede che nel quadriennio 2010-2013 l’Ebitda pro-forma adjusted sarà di 4,4 miliardi di euro per anno.
Per la produzione, infine, Eni prevede nel 2010 una crescita in linea con quella realizzata nel 2009, per arrivare poi a superare i due milioni di barili nel 2013.
Gli analisti hanno definito positivo il piano messo a punto da Eni, pur sottolinenado che l’obiettivo di crescita implica che nel biennio 2012-2013 vengano fatti dei passi considerevoli, ambiziosa anche la riduzione dei costi che se verrà realizzata sarà un vera e propria conquista.
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