Come UBS è uscita dallo scandalo dei trading non autorizzati.
Il problema principale, oltre a quello più economicamente evidente, è quello della perdita di prestigio di uno degli istituti creditizi più in vista del globo che ha causato, ovviamente, le dimissioni dell’illustre chief executive officer Oswald Gruebel.
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La decisione, presa in tutta fretta e per salvare il salvabile, soprattutto dal punto di vista dell’immagine (giacché gli azionisti chiedono una presa di posizione forte nei confronti dei fattacci accaduti non più presto di giovedì 15 settembre 2011), è stata immediatamente accettata, sebbene con rammarico, dal consiglio di amministrazione della banca elvetica che, tramite Kaspar Villiger presidente di UBS, avrebbe dichiarato: “Il Consiglio è rammaricato per la richiesta di dimissioni di Oswald Grübel. Oswald Grübel ritiene di doversi far carico delle responsabilità derivanti dal recente, tragico, episodio di trading non autorizzato. Ciò rende conte, ove ci fosse motivo di dubitarne, dei suoi incondizionati principi d’integrità . Lascia il suo incarico dopo aver migliorato in maniera impressionante UBS tant’è che oggi, grazie al suo lavoro, può fregiarsi del titolo di banca con la maggior forza patrimoniale del pianeta”.
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A succedergli è stato chiamato, ad interim, Sergio Ermotti, la cui nomina assume valore immediato nell’attesa della conclusione delle operazioni di recruiting che dovranno individuare il degno, e si spera definitivo (poiché si tratterebbe del 4° avvicendamento in 4 anni) sostituto di Oswald Gruebel.