A dirlo è il presidente Gian Marco Moratti.
Il 2015 si è chiuso con un buon utile per Saras, tornata a distribuire il dividendo. I margini sono saliti a 8
dollari al barile e anche nel primo trimestre “sono rimasti robusti, principalmente a causa del forte eccesso produttivo di grezzo”, ha sottolineato Dario Scaffari, vicepresidente esecutivo e direttore generale nel corso dell’assemblea, senza sbilanciarsi più di tanto perché il 13 maggio verrà pubblicata la trimestrale.
Tuttavia nel primo trimestre sono state fatte importanti attività di manutenzione a Sarroch “e questo ha comportato una penalizzazione”, ha precisato Scaffari, augurandosi che la società , tornata a distribuire la cedola sul bilancio 2015 (0,17 euro per azione), possa distribuire l’utile anche nei prossimi anni: “lavoreremo affinché si possano distribuire dividendi in futuro, ma non possiamo offrire garanzie”.
A Piazza Affari, dopo queste rassicurazioni del management, il titolo Saras ha accelerato al rialzo e ora sale del 2,02% a quota 1,468 euro. Da inizio anno il titolo ha perso il 20% del suo valore, ma il 2015 si è chiuso con un +110%. Gli analisti temevano che Rosneft volesse monetizzare a breve la sua partecipazione, visto che alla quotazione attuale di Saras può spuntare una plusvalenza, creando un potenziale effetto overhang (eccesso di carta sul mercato) sul titolo che oggi tratta a 7 volte il multiplo prezzo/utile 2016, ex dividendo 2015 (in pagamento il 23 maggio).