Clinton in vantaggio su Trump, ma serve a poco.
Dopo il primo dibattito per le presidenziali Usa, Hillary Clinton è in vantaggio su Donald Trump. Un primo, forte, indizio per la corsa di novembre alla Casa Bianca. L’ex First Lady è apparsa più brillante, mentre il miliardario newyorchese è stato a lungo sulla difensiva.
La notizia ha naturalmente un carattere economico molto forte. Stando agli investitori, dalla prospettiva dei mercati l’elezione della democratica rappresenterebbe ‘la migliore delle cattive scelte’, assicurando maggiore stabilità , al contrario di una situazione di completa incertezza. Anche secondo gli analisti di Td securities, che riflettono il sentore generale, una vittoria di Trump alle elezioni sarebbe percepita negativamente dai mercati finanziari su scala globale. E la volatilità sarebbe garantita.
Dopo un avvio positivo, però, i mercati hanno virato in rosso sotto la pressione del comparto bancario: Milano riduce le perdite e chiude a -0,36% grazie al supporto dell’attività Usa (Piazza Affari era arrivata a cedere oltre l’1%).Londra arretra dello 0,15%, Francoforte cede lo 0,31% e Parigi lo 0,21%. Le banche continuano a soffrire per almeno tre motivi: la politica accomodante delle Banche centrali nel mondo prova a sostenere la debole ripresa economica, ma continua a pesare sulla redditività del settore; gli investitori temono l’effetto di un aumento di capitale per Deutsche Bank che potrebbe essere necessario in vista di un patteggiamento con la giustizia Usa per i mutui subprime, soprattutto se venisse confermata l’apparente contrarietà del governo tedesco a intervenirei; infine, all’orizzonte, si profila la prospettiva di stress test più severi, che comporterebbero maggiori costi per gli istituti di credito. Su quest’ultimo fronte, è stato Daniel Tarullo, membro del board della Fed, a presentare una proposta della Banca centrale americana che in pratica chiederebbe ai big di Wall Street di avere più cuscinetti protettivi di capitale per affrontare eventuali crisi.