L'ipotesi che Banco Popolare decida di lanciare un aumento di capitale è stata categoricamente esclusa dall'amministratore delegato...
A far supporre un aumento di capitale da parte dell’istituto bancario è il coefficiente patrimoniale Core Tier 1 al 6,5%, ossia il livello più basso dei primi cinque istituti di credito. Questo dato, tuttavia, sembra non spaventare affatto Saviotti e gli altri vertici del gruppo, dal momento che nel corso della stessa intervista l’amministratore delegato si è detto certo che l’istituto riuscirà a portare il Core Tier 1 al 7% alla fine del 2012 e al 7,7% alla fine del 2013.
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Saviotti ha spiegato che l’istituto riuscirà a raggiungere questo obiettivo attraverso diverse operazioni. La prima riguarda il contenimento dei risk weighted asset e che alla fine di settembre si incrementerà di 10 punti base portando il Core Tier 1 al 6,6%. La mossa più incisiva a tal fine consisterà però nell’affiancamento degli avviamenti, operazione resa ancor più semplice dalla delibera di creare la banca unica. Secondo le prime stime quest’ultima operazione produrrà un incremento di 20 punti base al patrimonio.
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Altri 80-90 punti dovrebbero arrivare, anche se non tutti insieme, dopo che Banco Popolare riuscirà a dimostrare alla Banca d’Italia la sostenibilità nel medio termine. A riguardo si stanno già tenendo diversi incontri per la validazione del rischio e l’obiettivo è quello di concludere il tutto in maniera favorevole entro il prossimo giugno.
Altri punti arriveranno poi dalle diverse dismissioni in programma, ma che in ogni caso non riguarderanno banche del gruppo, e dalla produzione di reddito da parte della stessa banca, che dovrebbero consentire di arrivare ad un Core Tier 1 del 7,7% nel 2013, ossia perfettamente in linea con i requisiti patrimoniali di Basilea 3, che chiede alle banche un Core Tier 1 del 7% entro il 2019.