
Dopo sei mesi di ribassi, nello scorso mese di luglio del 2012 in Italia, per chi lavora in campagna, sono tornati a crescere i prezzi all’origine per le materie prime agricole. A metterlo in evidenza, attraverso il proprio giornale online, è stata la Coldiretti in accordo con le ultime rilevazioni effettuate dall’Ismea. In particolare, il dato medio indica un incremento del 2,2% per quel che riguarda i prezzi rispetto comunque a forti scostamenti in base al tipo di produzione.
E comunque c’è anche da dire che il rialzo dei prezzi all’origine non va a compensare quello che è, a carico delle imprese agricole, l’inasprimento dei costi di produzione. Nel dettaglio, a luglio 2012 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente c’è stata un’impennata dei prezzi all’origine pagati per gli ortaggi, per i semi e le sementi, per la frutta, per il vino ed in generale per le culture industriali.
► ECONOMIA ITALIANA TRA INFLAZIONE E PRESSIONE FISCALE
Semaforo rosso invece per i cereali, per l’olio ed il tabacco, mentre sono sostanzialmente stabili i prezzi dei prodotti di allevamento. La Coldiretti riferisce infatti una crescita pari ad appena lo 0,1% per i prezzi all’origine dei prodotti zootecnici per effetto della contrazione pari a quasi il 10% dei prezzi del latte. Bene invece i prezzi all’origine per le carni di bovini e suini e per le carni dei volatili domestici.
► SETTORI SU CUI INVESTIRE DURANTE L’INFLAZIONE
La buona tenuta complessiva dei prezzi per i prodotti agricoli e per quelli di allevamento alimenta un minimo di ottimismo per un settore come quello agricolo colpito dalla crisi ed in particolar modo dall’inasprimento della tassazione e dall’impennata dei costi di produzione a partire da quelli per i carburanti.
E comunque c’è anche da dire che il rialzo dei prezzi all’origine non va a compensare quello che è, a carico delle imprese agricole, l’inasprimento dei costi di produzione. Nel dettaglio, a luglio 2012 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente c’è stata un’impennata dei prezzi all’origine pagati per gli ortaggi, per i semi e le sementi, per la frutta, per il vino ed in generale per le culture industriali.
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La buona tenuta complessiva dei prezzi per i prodotti agricoli e per quelli di allevamento alimenta un minimo di ottimismo per un settore come quello agricolo colpito dalla crisi ed in particolar modo dall’inasprimento della tassazione e dall’impennata dei costi di produzione a partire da quelli per i carburanti.