La Swiss National Bank è intervenuta per frenare l'apprezzamento del franco svizzero nei confronti dell'euro, considerato dannoso per l'economia svizzera...
Dopo ben quattro sedute al rialzo la Banca centrale svizzera ha quindi deciso di intervenire concretamente fissando il cambio con l’euro ad un tasso minimo di 1,2 franchi. La decisione dell’istituto centrale ha effetto immediato, inoltre come si legge nel comunicato diffuso pochissime ore fa, non solo non sarà più tollerato un cambio euro franco al di sotto di 1,2 ma questo stesso valore appare comunque sopravvalutato, per cui l’obiettivo è quello di puntare ad un ulteriore indebolimento della moneta.
Il timore della Swiss National Bank è che l’eccessivo apprezzamento della moneta elvetica nei confronti della divisa europea possa arrecare gravi danni all’economia del paese, motivo per il quale si è detta determinata a contrastare il rialzo del franco svizzero e pronta ad acquistare quantitativi illimitati di valuta estera nel caso in cui la situazione economica dovesse renderlo necessario o se dovessero emergere rischi deflattivi.
[IL FRANCO SVIZZERO È UNA MONETA D’ORO SECONDO BANQUE SYZ]
Il forte rialzo registrato nel corso degli ultimi mesi dal franco svizzero è da ricondurre al forte calo dei mercati finanziari, alla forte instabilità e alle perdita di fiducia degli investitori, che hanno preferito puntare i loro soldi su beni rifugio come l’oro e i diamanti e su valute rifugio come il franco svizzero.
[LA BANCA CENTRALE SVIZZERA POTREBBE ANCORARE IL FRANCO ALL’EURO]
La Banca centrale europea ha comunicato di essere stata informata dalla Banca nazionale svizzera della sua decisione di non tollerare più un tasso di cambio inferiore al minimo di 1,20 franchi e di averne preso nota.
Nonostante l’intervento, tuttavia, gli analisti sono concordi nel ritenere che l’effetto della decisione della Banca centrale svizzera avrà effetti sull’andamento del cambio euro franco svizzero solo nel breve termine, presto la valuta elvetica tornerà a salire per via del persistere dei timori sulla crisi del debito sovrano.