Le decisioni della banca d'affari Svizzera penalizzano il colosso tlc in Borsa.
Credit Suisse ha deciso di eliminare Telecom Italia dall’elenco dei quindici titoli da seguire in ottica M&A, reputando che è meglio prendere profitto.
Gli analisti avevano previsto il titolo all’interno della lista esattamente il 15 luglio del 2013, con la convinzione che la debolezza del bilancio avrebbe stimolato il gruppo a una ristrutturazione e a cedere asset.
Da quel momento in poi Telecom Italia ha concluso la vendita di una quota di minoranza in Telecom Argentina a Fintech Advisory per 960 milioni di dollari, mentre l’ad, Marco Patuano, sta ancora cercando di procedere per il suo rilancio, portando avanti i piani di sviluppo del business domestico.
Intanto, la potenziale cessione di una quota di controllo in Tim Brasil non si è materializzata e la stessa Telecom Italia sembra piuttosto interessata a una fusione di Tim con Oi. Si legge in una nota di Credit Suisse:
D’altra parte, il rinvio dell’assemblea degli azionisti di Portugal Telecom, chiamata a prendere una decisione sull’intenzione del cda di cedere le attività in Portogallo ai francesi di Altice, ha ulteriormente complicato l’eventuale processo di aggregazione tra Oi e la controllata carioca di Telecom Italia. Considerando poi che dall’inserimento nell’elenco ad oggi l’azione ha registrato un rialzo del 71,2%, è arrivato il momento di prendere profitto. In ogni caso, dal punto di vista dei fondamentali, Telecom Italia resta un titolo su cui puntare (buy).
Assieme al colosso delle telecomunicazioni, Credit Suisse ha rimosso dalla lista M&A anche Thyssenkrupp e Novavax, mentre ha inserito United Technologies, Emc e Detour Gold.
Nel corso del quarto trimestre dello scorso anno il contenitore dei 15 titoli M&A ha guadagnato il 6,58% sovraperformando l’indice Msci World che è salito solo del 2,16%. A Piazza Affari in giornata il titolo Telecom Italia ha terminato la seduta in calo del 2,77% a 0,879 euro.