In particolare, l’emissione a 3 anni per 2 miliardi di euro è stato richiesto per 1,9 volte, cioè per 3,8 miliardi di euro, e ha offerto un rendimento a scadenza del 0,11%, il più basso in assoluto per questa lunghezza temporale.
Il Tesoro ha collocato BTP a differenti scadenze offrendo rendimenti ancora in ribasso. Dopo l’assegnazione di Bot a 12 mesi, anche i titoli a medio e lungo termine venduti in asta durante i giorni scorsi hanno fatto registrare rendimenti più basi rispetto alle precedenti offerte.
Complessivamente il Tesoro ha messo sul piatto 5,5 miliardi di BTP a varie scadenze che sono stati ben richiesti dagli investitori istituzionali. In particolare, l’emissione a 3 anni per 2 miliardi di euro è stato richiesto per 1,9 volte, cioè per 3,8 miliardi di euro, e ha offerto un rendimento a scadenza del 0,11%, il più basso in assoluto per questa lunghezza temporale. Il collocamento del  BTP a 7 anni (per 2,5 miliardi), invece, ha avuto un rapporto di copertura dell’1,86 con il rendimento allo 0,98% (in calo dello 0,26% rispetto alla precedente asta).  Sulla parte lunga della curva, sono stati assegnati BTP a 25 anni (447 milioni) con un rendimento che si è attestato al 2,71% e BTP a 24 anni (554 milioni) con un rendimento del 2,64%.
Lo spread Btp/Bund e’ sceso sotto 100 punti base, fino al minimo intraday a 97,84 pb, e tratta ora a 98,68 pb.
Nel frattempo pero’ il rendimento degli Schatz tedeschi a due anni ha aggiornato il minimo storico attestandosi al -0,37% proprio a seguito degli ultimi e più rilevanti market mover finanziari.
Questo andamento al ribasso, in base a quanto ipotizzato e spiegato dagli analisti di Unicredit, è il riflesso della speculazione su un taglio del tasso sui depositi da parte della Bce.
Da marzo 2015, i titoli tedeschi a due anni viaggiano su una media di tre punti base sotto al tasso sui depositi.