La giornata di ieri è stata caratterizzata dal ritorno degli acquisti sui mercati finanziari, dopo che nella seduta precedente erano avvenute massicce vendite soprattutto sui listini azionari e i bond periferici europei
La giornata di ieri è stata caratterizzata dal ritorno degli acquisti sui mercati finanziari, dopo che nella seduta precedente erano avvenute massicce vendite soprattutto sui listini azionari e i bond periferici europei. Il rimbalzo è stato consistente, in attesa della riunione della Bce di domani. A Piazza Affari, l’indice FTSE MIB ha guadagnato l’1,05% a 16.712 punti recuperando così una parte delle perdite accumulate il giorno prima quando il listino aveva accusato una flessione del 4,5%. Torna a scendere lo spread Btp-Bund, che ha chiuso poco sotto 280 punti.
La borsa di Milano ha aggiornato ieri nuovi minimi a trenta giorni, grazie soprattutto agli acquisti sui titoli bancari favoriti dal calo dello spread, che però in mattinata aveva supeerato quota 293 punti base. Secondo gli esperti del mercato obbligazionario, a tenere banco nelle prossime sedute saranno le aspettative sulle prossime elezioni politiche del 24-25 febbraio. Nonostante sia atteso un incremento della volatilità , gli esperti ritengono che sia improbabile un ritorno dello spread sui valori shock dell’autunno del 2011.
Il timore più grande degli investitori è che dalle urne possa uscire una maggioranza molto debole, considerando che nei sondaggi la coalizione di centro-destra ha recuperato quasi tutto lo svantaggio che aveva in precedenza accumulato nei confronti del centro-sinistra. Secondo gli operatori del settore obbligazionario, la volatilità sullo spread dovrebbe aumentare nei prossimi giorni e non va escluso la possibilità di un ritorno del valore sopra 300 punti.
Ieri in borsa il titolo migliore del paniere FTSE MIB è stato Banca Mps, che ha guadagnato il 3,22% a 0,2279 euro. Bene anche Unicredit (+2,54%) e Intesa Sanpaolo (+2,1%). In calo, invece, il titolo Fiat che perde lo 0,51% a 4,254 euro dopo la bocciatura ricevuta da Barclays, che consiglia di non investire nel titolo del Lingotto.