I primi segnali della ripresa economica hanno scatenato una vera e propria corsa ai corporate bond, nonostante la situazione generale..
A rendere ancora più evidente questa corsa sfrenata ai corporate bond è stato quanto accaduto lunedì scorso, quando il colosso Ibm è riuscito a collocare sul mercato americano obbligazioni triennali pagando una cedola dell’1%: questo, dunque, significa che chi ha investito cento dollari in questi bond incasserà solo un dollaro all’anno di interessi. Nonostante il rendimento bassissimo, definito da alcuni addirittura ridicolo, il collocamento di Ibm ha avuto un enorme successo.
La questione, tuttavia, è più semplice di quanto si possa pensare: la corsa ai corporate bond degli investitori e il continuo indebitamento delle aziende deriva dalla necessità di queste ultime di finanziarsi mediante strumenti alternativi ai prestiti bancari e dalla necessità dei primi di investire in corporate bond per via delle scarse alternative.
Tuttavia, come hanno osservato in molti, anche in questo caso non mancano i risvolti negativi. Anzitutto, la corsa ai corporate bond da parte degli investitori non tiene conto che, nel tentativo di guadagnare pochi spiccioli in più, si tentano investimenti che in alcuni casi sono molto rischiosi. Da parte delle aziende, invece, sembra non si stia dando la giusta importanza al fatto che ad un certo punto queste obbligazioni scadranno e le aziende si troveranno a dover fronteggiare ingenti rimborsi.