Il governo svedese ha modificato le previsioni di crescita economica, annunciando l’obiettivo di conseguire il pareggio di bilancio entro il 2018.
L’economia, secondo quanto dichiarato dall’esecutivo di Stoccolma, crescerà nel 2015 del 2,6 per cento e del 2,7 per cento nel 2016, in contrario alle precedenti previsioni che si attestavano al 2,4 e al 2,7 per cento, rispettivamente.
Secondo gli analisti di Geneve Invest, società di gestione patrimoniale indipendente, la ripresa dell’economia svedese costituisce un segnale importante, anche se nell’area euro la crescita continua rimanere molto debole e ci siano ancora paesi che, singolarmente, mettono a rischio l’affidabilità dei mercati nel contesto della moneta unicaâ€.
Dopo mesi di deflazione, la Banca Centrale Svedese il mese scorso ha deciso di ripartire con un nuovo programma strategico di vendita di titoli di Stato. Inoltre, il governo svedese ha annunciato di voler procedere con un pacchetto di riforme da 8 miliardi di corone, una somma che verrà recuperata aumentando le tasse sulla benzina e sui redditi più alti.
Uno studio pubblicato dagli analisti di Geneve Invest spiega che per cinque dei sette anni di governo portato avanti dalla precedente coalizione di centro-destra le imposte sul reddito siano state tagliate e come oggi, con l’avvento di un esecutivo di centro-sinistra, l’intenzione sia quella di procedere con tagli fiscali sui salari giovanili, investendo in infrastrutture e sussidi di disoccupazione. Alla luce dei dati raccolti ed elaborati emerge inoltre come la Svezia abbia uno dei tassi di disoccupazione più bassi fra i paesi dell’Unione Europea, con previsioni che stimano la possibilità di arrivare dal 7,5 per cento odierno sino e al 7,1 nel 2016.
Si tratta insomma di un paese molto solido, che può permettersi margini di manovra molto ampi e al quale guardano, proprio in virtù del quadro generale, molti investitori, desiderosi di rivolgersi su mercati contraddistinti da una cornice di estrema stabilità .â€