Oltre alla grandi blue chips a Piazza Affari sono presenti anche società con una capitalizzazione piuttosto ridotta, da un'indagine..
Il problema principale di questi titoli, tra cui figurano nomi come Stefanel, Valsoia, Bialetti, Olidata e Biancamano, è dato proprio dalla loro bassa capitalizzazione che riduce la possibilità di scambi. Gli investitori, infatti, sono poco motivati ad investire su titoli di questo tipo, stessa cosa vale anche per gli investitori esteri che hanno bisogno di investire in società con capitalizzazione almeno superiore ai 100 euro.
Secondo alcuni esperti, tuttavia, non bisogna sottovalutare le potenzialità di questi titoli, a titolo esemplificativo viene citato Biancamano, azienda attiva nel settore dei rifiuti che ha tra i suoi punti di forza la scarsa concorrenza, circostanza che favorisce non solo un incremento degli utili ma anche una progressiva crescita della posizione nel mercato di riferimento.
Di questo parere anche gli analisti di Banca Imi che hanno espresso su Biancamano giudizio “Buy” con target price a 3,1 euro, evidenziando come l’azienda sia riuscita a registrare nel primo trimestre una crescita organica del 45%.
Segnali positivi anche per Valsoia, che nei primi mesi del 2010 ha registrato una crescita che si prevede continuerà anche per la restante parte dell’anno, e per Bialetti, società leader nella produzione di macchine per il caffè che lascia ben sperare per i prossimi mesi.