Puntare ai mercati emergenti, seppur paramentrando le quote del proprio portafoglio di investimento ai rischi connessi, è un consiglio ricorrente..
Ma mentre alcuni sostengono che il rally per nulla debole registrato nell’ultimo anno sia solo un caso isolato destinato a non ripetersi più, altri sono di tutt’altra opinione. Tra questi troviamo Goldman Sachs, secondo cui Wall Street ha ormai i giorni contati.
Secondo la banca d’affari americana entro il 2010 la capitalizzazione in quelli che oggi sono considerati Paesi emergenti riuscirà a superare la metà dei mercati mondiali con conseguenze inimmaginabili che stravolgerebbero l’attuale situazione dei mercati finanziari mondiali. Secondo Goldman Sachs, infatti, è probabile che entro il 2030 la più grande borsa mondiale non sarà più Wall Street ma Shangai, che arriverà addirittura a superare i 40 trilioni di dollari.
Questa rivoluzione, come ha evidenziato la banca d’affari, è già partita. Basti pensare che al momento gli asset under management di tutto il mondo ammontano a 80 trilioni di dollari, di cui il 6% è investito nelle azioni dei Paesi Emergenti, una quota destinata inevitabilmente a crescere.
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