Secondo i primi dati che emergono il piano di Enel passato per l’aumento di capitale è andato a gonfie vele.
Il titolo in borsa ovviamente ne ha risentito positivamente, guadagnando il 4.61% con un valore per azione di 3,86 euro.
La parte pubblica dei soldi provenienti dall’aumento di capitale, è stato oggetto di rimpasto, ora la quota di riferimento del 31% di Enel appartiene per il 14% al ministero di via XX settembre e per il restante 17% alla Cassa. Più del 30% del capitale di Enel appartiene invece ai risparmiatori privati, che sono circa 1,3 milioni di persone. La restante percentuale appartiene soprattutto ad investitori esteri.
Per l’investitore privato, a cui sono andate 13 nuove azioni ogni 25 possedute, il guadagno dovrebbe iniziare a vedersi nel giro di 3 anni e mezzo, tramite il pagamento delle cedole. Enel ha infatti dichiarato che restituirà il 60% degli utili netti ordinari nei prossimi cinque anni. Il rendimento per ogni azione, calcolando anche la cedola unitaria di 25-32 centesimi, dovrebbe attestarsi in una percentuale tra il 6% e l’8%. Per fare un esempio, chi ha sottoscritto azioni Enel nel 1999 e ha aderito all’aumento di capitale ha guadagnato 4,08 euro di dividendi per azione a cui vanno aggiunti i 29 centesimi di nuovi dividendi che verranno distribuiti settimana prossima.
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