I dati dell’Abi mostrano ancora una situazione di sofferenza per le banche italiane. Il rapporto mensile dell’Abi mostra come le sofferenze bancarie nette sugli impeghi totali siano passate dal 3,93% del mese di agosto al 4,03% di settembre. A settembre 2012 il dato era del 3,03%.
Le sofferenze al netto delle svalutazioni sono di 75,2 miliardi di euro a settembre, mentre il mese precedente erano di 73,4 miliardi; la base annua è del +28,26%. Per quanto riguarda le sofferenze lorde, da agosto a settembre si è passati da 141,8 miliardi a 144,5 miliardi. Il rapporto rispetto agli impieghi è al 7,5% toccando livelli che non si vedevano dal 1999. Per i piccoli operatori il livello arriva al 13,2%; il 12% per le imprese e il 6,2% per le famiglie. Tutti dati in crescita rispetto al 2012.
Gli impieghi delle banche per le famiglie e le società non finanziarie mostrano a ottobre una diminuzione del 3,51% annuo. La diminuzione si vede in particolare nei prestiti con durata fino ad una anno, quelli a breve termine, con il 5,05%.
Per quanto riguarda i tassi di interesse sui prestiti, a ottobre la media è del 3,83% che rappresenta un livello storicamente basso. In diminuzione il tasso di interesse sui finanziamenti alle imprese che è passato dal 3,56% di settembre al 3,38% di ottobre.
Il dato sulla raccolta complessiva indica una crescita di 8,7 miliardi di euro nel rapporto tra i mesi di settembre e ottobre. Sono aumentati i depositi bancari di 5,5 miliardi di euro sempre nel confronto tra i due mesi.