Il nostro Paese ha posizionato tutti gli 8 miliardi di euro di titoli offerti per effetto di richieste superiori ai 13,6 miliardi.
All’asta ci sono nuovamente i Bot annuali, tornati in quella che è stata una giornata impegnativa per i principali mercati azionari e obbligazionari.
Ieri, infatti, l’Italia ha collocato tutti gli 8 miliardi di euro di titoli offerti a fronte di richieste complessive per oltre 13,6 miliardi. I tassi sono aumentati allo 0,301% dal minimo storico dello 0,271% fatto registrare nel mese scorso.
Apparsa in aumento la domanda, avente un apporto di copertura elevatosi a 1,7 dal precedente 1,64. Stando agli operatori, il peggioramento del quadro economico europeo e le previsioni di crescita rivisitate nuovamente al ribasso continuano a spingere gli investitori verso quegli assets ritenuti più sicuri.
In questo modo, i rendimenti dei titoli governativi dell’eurozona si sono talmente ristretti che attualmente non rendono più nulla al netto delle imposte, malgrado le garanzie dei singoli Paesi dell’Unione, in relazione alla crescita economica, siano peggiorate.
Ieri è stata come detto una giornata molto impegnativa per le principali agenzie di rating, le quali avevano in programma le modifiche in upgrade su outlook e merito di credito di differenti Paesi dell’Eurozona. Nello specifico, l’Italia attendeva i giudizi di Moody’s e Dbrs.
Ma per via del peggioramento dell’outlook del Paese, sottolineato dal taglio delle stime di crescita da parte del Governo, l’agenzia è intervenuta sull’outlook negativo. Il caso contrario era la rimozione dell’outlook negativo sulla Spagna, mettendo in conto le prospettive divergenti dei due Stati. Gli analisti attendono inoltre un upgrade sul rating portoghese. Sarebbe molto positivo, in quanto Fitch sarebbe la prima tra le tre maggiori agenzie a riportare il merito di credito del Paese a livello di investimento, spiegano. Attualmente il giudizio su Lisbona è BB+.