A seguito del buon recupero dei giorni scorsi dovuto all’approvazione da parte del parlamento del terzo piano di aiuti da 86 miliardi di euro, i titoli di stato hanno ripreso la via della discesa.
Appare nuovamente in calo il mercato obbligazionario della Grecia. A seguito del buon recupero dei giorni scorsi dovuto all’approvazione da parte del parlamento del terzo piano di aiuti da 86 miliardi di euro, i titoli di stato hanno ripreso la via della discesa.
A far scattare nuovamente le vendite è stata la notizia delle dimissioni del premier Alexis Tsipras che quasi certamente porterà a nuove elezioni legislative fra un mese. Si parla della metà di settembre. Dimissioni che, in qualche modo, erano nell’aria ma che non hanno fatto a meno di evitare numerosi squilibri nell’universo politico-finanziario.
In aggiunta, il quadro finanziario internazionale si è incrinato a seguito delle incertezze provenienti dalla Cina su un probabile rallentamento della crescita economica dopo lo scoppio della bolla finanziaria sulla borsa di Shangai. In questo modo, il bond decennale ellenico è tornato sopra il 9% di rendimento prezzando intorno a 62, valore di inizio anno. Più marcato, invece, il rendimento del bond biennale che tratta intorno a 85 e rende il 13% a scadenza.
Nello specifico, i Btp sono in ribasso e lo spread è in allargamento.
Non vanno meglio le cose nemmeno per gli altri paesi della periferia europea. I rendimenti obbligazionari sono in rialzo frazionale. In particolar modo lo spread Italia-Germania è in aumento a poco sotto 130 punti base, al massimo da oltre un mese. Il Btp tratta all’1,87% con spread a 128 punti base (ieri alla chiusura il titolo era all’1,78%), il Bonos rende invece il 2,02 con spread a 143 punti base (7 pb in più rispetto alla chiusura precedente). Sulla parità invece il Bund, che tratta allo 0,59%.