Nel commentare la discesa dello spread, tra l’altro, nei giorni scorsi il Premier Monti ha auspicato il raggiungimento di quota 287.
Tornano le tensioni sui titoli di Stato italiani dopo l’annuncio relativo alle dimissioni del Premier Monti non prima comunque che sia approvata la Legge di Stabilità . In mattinata il differenziale tra il Btp ed il Bund sulla curva a dieci anni ha superato la soglia dei 350 punti base. Questo dopo che solo qualche giorno fa il differenziale dopo parecchi mesi si era riportato sotto la soglia dei 300 punti base.
Nel commentare la discesa dello spread, tra l’altro, nei giorni scorsi il Premier Monti ha auspicato il raggiungimento di quota 287, ovverosia la metà rispetto al valore rilevato al momento del suo insediamento. Ma questo obiettivo rischia di non essere raggiunto visto che nell’arco di pochi giorni lo scenario è mutato radicalmente.
► SPREAD TITOLI DI STATO AL NUOVO RECORD IN PORTOGALLO
Il Pdl, togliendo l’appoggio in Parlamento al Governo Monti, ha aperto una crisi che il Premier nello scorso weekend ha sostanzialmente chiuso in anticipo annunciando le proprie dimissioni. Le attese erano infatti quelle di un voto politico a marzo, ma ora con il probabile scioglimento delle Camere entro Natale sarà possibile votare anche nel prossimo mese di febbraio. Il tutto fermo restando che tutte le decisioni in merito spettano al Capo dello Stato.
► RATING BANCHE E REGIONI SPAGNOLE TAGLIATO DA MOODY’S
Questo perché si deve comunque evitare che nel prossimo mese di febbraio si vada a votare con lo spread tornato sopra i 500 punti. E’ un rischio che l’Italia non si può permettere di correre per la seconda volta.
Nel commentare la discesa dello spread, tra l’altro, nei giorni scorsi il Premier Monti ha auspicato il raggiungimento di quota 287, ovverosia la metà rispetto al valore rilevato al momento del suo insediamento. Ma questo obiettivo rischia di non essere raggiunto visto che nell’arco di pochi giorni lo scenario è mutato radicalmente.
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Il Pdl, togliendo l’appoggio in Parlamento al Governo Monti, ha aperto una crisi che il Premier nello scorso weekend ha sostanzialmente chiuso in anticipo annunciando le proprie dimissioni. Le attese erano infatti quelle di un voto politico a marzo, ma ora con il probabile scioglimento delle Camere entro Natale sarà possibile votare anche nel prossimo mese di febbraio. Il tutto fermo restando che tutte le decisioni in merito spettano al Capo dello Stato.
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Questo perché si deve comunque evitare che nel prossimo mese di febbraio si vada a votare con lo spread tornato sopra i 500 punti. E’ un rischio che l’Italia non si può permettere di correre per la seconda volta.