Questo perché le Associazioni di categoria dei benzinai lamentano il fatto che tutte le promesse sono state disattese.
Salvo revoche o differimenti, dal 12 al 14 dicembre del 2012 in Italia le pompe di distribuzione del carburante resteranno chiuse. Questo che dopo in data odierna, mercoledì 21 novembre del 2012, in maniera unitaria la Figisc/Anisa Confcommercio, la Fegica Cisl e la Faib Confesercenti hanno proclamato una serrata definita come un atto non più rimandabile.
Questo perché le Associazioni di categoria dei benzinai lamentano il fatto che tutte le promesse sono state disattese. Nel dettaglio, Figisc/Anisa Confcommercio, la Fegica Cisl e la Faib Confesercenti lamentano il mancato accordo sui rinnovi con le compagnie petrolifere a fronte di consumi di carburante che sono in calo non solo a causa della crisi, ma anche in ragione di prezzi alti e, tra l’altro, zavorrati dalle accise.
► BENZINA, PREZZO E LEGAME COL PETROLIO
Appresa la notizia della serrata di dicembre dei benzinai, il Codacons auspica che vengano garantiti i livelli minimi di servizio durante lo sciopero, ovverosia una stazione di rifornimento aperta ogni cento chilometri in autostrada, ed almeno il 50% delle pompe aperte nei festivi sulla rete urbana ed extraurbana.
► PREVISIONI PREZZO PETROLIO 2012 TAGLIATE DA JP MORGAN
La Federconsumatori con una nota ha inoltre espresso la propria contrarietà alla decisione di scioperare da parte dei gestori delle pompe di benzina. Questo perché ad essere penalizzati sarebbero gli automobilisti quando invece al posto della serrata, secondo l’Associazione dei Consumatori, servirebbe l’apertura di un tavolo per la modernizzazione del settore della distribuzione dei carburanti attraverso la messa a punto di nuove leggi.
Questo perché le Associazioni di categoria dei benzinai lamentano il fatto che tutte le promesse sono state disattese. Nel dettaglio, Figisc/Anisa Confcommercio, la Fegica Cisl e la Faib Confesercenti lamentano il mancato accordo sui rinnovi con le compagnie petrolifere a fronte di consumi di carburante che sono in calo non solo a causa della crisi, ma anche in ragione di prezzi alti e, tra l’altro, zavorrati dalle accise.
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Appresa la notizia della serrata di dicembre dei benzinai, il Codacons auspica che vengano garantiti i livelli minimi di servizio durante lo sciopero, ovverosia una stazione di rifornimento aperta ogni cento chilometri in autostrada, ed almeno il 50% delle pompe aperte nei festivi sulla rete urbana ed extraurbana.
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La Federconsumatori con una nota ha inoltre espresso la propria contrarietà alla decisione di scioperare da parte dei gestori delle pompe di benzina. Questo perché ad essere penalizzati sarebbero gli automobilisti quando invece al posto della serrata, secondo l’Associazione dei Consumatori, servirebbe l’apertura di un tavolo per la modernizzazione del settore della distribuzione dei carburanti attraverso la messa a punto di nuove leggi.