La ripresa del mercato dell'auto non ha premiato soltanto gli sforzi di FCA ma anche quelli di altri marchi europei e non, che hanno visto incrementi nelle immatricolazioni.
Nel mese di settembre 2016 i dati relativi al mercato dell’auto tornano ad essere incoraggianti e positivi. Hanno fatto registrare infatti una piccola ripresa, confermando la buona salute di uno dei più grandi gruppi del settore, FCA. I consumatori sono tornati a comprare auto e il numero delle immatricolazioni in sostanza è tornato a crescere sia nei paesi appartenenti all’Unione Europea sia in quelli Efta a cui appartengono Islanda, Norvegia e Svizzera.
Il numero delle immatricolazioni registrate è stato di poco superiore ad 1.496.000 unità , secondo i dati Acea, l’associazione dei costruttori europei, con un incremento del 7.3 per cento in più rispetto allo stesso mese del 2015.
Per quanto riguarda invece i dati relativi alla prima parte dell’anno e ai primi nove mesi del 2016 sono state vendute circa 11.607.266 auto, con un incremento del 7.7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015.
La crescita di FCA
Se in generale le condizioni del mercato dell’auto sono buone, ancora più buone sono quelle  di FCA il colosso italo – americano nato dalla fusione di Fiat e  Chrysler. Nel mese di settembre 2016 infatti il gruppo è cresciuto quasi il doppio, con quasi 91 mila immatricolazioni e un incremento del 14.2 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Guadagna così posizioni la FCA anche rispetto alla quota di mercato, raddoppiando i risultati di settore, portando la quota di mercato da un 5.7 iniziale a un 6.1 per cento. Anche sulle consegne di auto nuove c’è stato un aumento del 15.3 per cento, in quanto il marchio è arrivato a consegnare 767.908 automobili.
Nei primi nove mesi della anno la quota di mercato di FCA è passata quindi da 6.2 per cento iniziale al 6.6 per cento finale. Molto buone sono state in particolare le performance della Alfa Romeo. La ripresa del mercato dell’auto non ha premiato soltanto gli sforzi di FCA ma anche quelli di altri marchi europei e non, che hanno visto incrementi nelle immatricolazioni anche se non così consistenti come quelli del colosso italo – americano.