L’indagine quindi conferma come queste pompe non griffate forniscano una importante spinta alla riduzione media dei prezzi ed a determinare un nuovo equilibrio a livello concorrenziale.
C’è ancora molto da fare nel settore dei carburanti per quel che riguarda la rete di distribuzione, ma nel complesso l’assetto oligopolistico nel nostro Paese si sta incrinando. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione dell’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il mercato, che ha condotto un’indagine sui prezzi praticati dai distributori di carburante “alternativi” a quelli con il marchio della compagnia petrolifera.
Stiamo parlando nel dettaglio dei distributori presso la GDO, la Grande Distribuzione Organizzata, e quelli “senza marchio”, quindi indipendenti, definiti come pompe bianche. Ebbene, l’Antitrust su oltre duemila distributori di questi tipo ha rilevato prezzi al litro per il carburante più bassi fino a ben 13 centesimi rispetto alle pompe con il brand delle compagnie petrolifere.
► BENZINA, PREZZO E LEGAME COL PETROLIO
L’indagine quindi conferma come queste pompe non griffate forniscano una importante spinta alla riduzione media dei prezzi ed a determinare quel nuovo equilibrio a livello concorrenziale che, sperano gli automobilisti, porti a scardinare l’assetto oligopolistico.
► PREVISIONI PREZZO PETROLIO 2012 TAGLIATE DA JP MORGAN
A tal fine l’AGCM ritiene importante che sulla rete di distribuzione del carburante prosegua lo sviluppo degli operatori indipendenti efficienti attraverso ad esempio la “esportazione” del modello virtuoso esistente nel Nord Est del nostro Paese rispetto ad aree come il Sud dove, invece, le pompe bianche non rappresentano uno stimolo concorrenziale efficace. Così come l’Antitrust caldeggia lo sviluppo degli impianti che sono situati nelle vicinanze della Grande Distribuzione Organizzata visto che attualmente, specie in alcuni contesti geografici, sono sostanzialmente assenti.
Stiamo parlando nel dettaglio dei distributori presso la GDO, la Grande Distribuzione Organizzata, e quelli “senza marchio”, quindi indipendenti, definiti come pompe bianche. Ebbene, l’Antitrust su oltre duemila distributori di questi tipo ha rilevato prezzi al litro per il carburante più bassi fino a ben 13 centesimi rispetto alle pompe con il brand delle compagnie petrolifere.
► BENZINA, PREZZO E LEGAME COL PETROLIO
L’indagine quindi conferma come queste pompe non griffate forniscano una importante spinta alla riduzione media dei prezzi ed a determinare quel nuovo equilibrio a livello concorrenziale che, sperano gli automobilisti, porti a scardinare l’assetto oligopolistico.
► PREVISIONI PREZZO PETROLIO 2012 TAGLIATE DA JP MORGAN
A tal fine l’AGCM ritiene importante che sulla rete di distribuzione del carburante prosegua lo sviluppo degli operatori indipendenti efficienti attraverso ad esempio la “esportazione” del modello virtuoso esistente nel Nord Est del nostro Paese rispetto ad aree come il Sud dove, invece, le pompe bianche non rappresentano uno stimolo concorrenziale efficace. Così come l’Antitrust caldeggia lo sviluppo degli impianti che sono situati nelle vicinanze della Grande Distribuzione Organizzata visto che attualmente, specie in alcuni contesti geografici, sono sostanzialmente assenti.