A darne notizia è stato l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel precisare come, in virtù dei dati definitivi di novembre, l’inflazione 2012 acquisita si confermi al 3%.
In linea con le indicazioni fornite in via provvisoria, nello scorso mese di novembre del 2012 in Italia l’indice dei prezzi al consumo, ovverosia l’inflazione, ha fatto registrare un calo dello 0,2% rispetto al mese precedente, ed un aumento su base annua pari al 2,5%.
A darne notizia è stato l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel precisare come, in virtù dei dati definitivi di novembre, l’inflazione 2012 acquisita si confermi al 3%. L’inflazione italiana, dopo essersi attestata per diversi mesi sopra la soglia del 3%, si sta ora confermando sotto tale soglia a fronte di un calo che non è solo congiunturale, ma anche tendenziale.
► TASSI MUTUO IN CADUTA LIBERA
Questo perché nell’ottobre scorso l’indice dei prezzi al consumo su base annua era cresciuto del 2,6% contro il 2,5% del mese scorso. Il calo con un comunicato ufficiale è stato spiegato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) con la contrazione dei prezzi che è stata registrata dai beni energetici non regolamentati.
► ECONOMIA ITALIANA TRA INFLAZIONE E PRESSIONE FISCALE
Bene, in linea tra l’altro con le rilevazioni preliminari dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), l’inflazione al netto dei beni energetici, quella cosiddetta di fondo, che il mese scorso si è attestata stabile all’1,5%, mentre quella al netto di alimentari freschi ed energia è scesa dall’1,7% su base annua del mese di ottobre del 2012 all’1,6% del mese scorso. Buone notizie anche per i beni acquistati con maggiore frequenza i cui prezzi al consumo sono scesi dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,5% su base annua passando dal 4% di ottobre al 3,5% di novembre 2012.
A darne notizia è stato l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel precisare come, in virtù dei dati definitivi di novembre, l’inflazione 2012 acquisita si confermi al 3%. L’inflazione italiana, dopo essersi attestata per diversi mesi sopra la soglia del 3%, si sta ora confermando sotto tale soglia a fronte di un calo che non è solo congiunturale, ma anche tendenziale.
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Questo perché nell’ottobre scorso l’indice dei prezzi al consumo su base annua era cresciuto del 2,6% contro il 2,5% del mese scorso. Il calo con un comunicato ufficiale è stato spiegato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) con la contrazione dei prezzi che è stata registrata dai beni energetici non regolamentati.
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Bene, in linea tra l’altro con le rilevazioni preliminari dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), l’inflazione al netto dei beni energetici, quella cosiddetta di fondo, che il mese scorso si è attestata stabile all’1,5%, mentre quella al netto di alimentari freschi ed energia è scesa dall’1,7% su base annua del mese di ottobre del 2012 all’1,6% del mese scorso. Buone notizie anche per i beni acquistati con maggiore frequenza i cui prezzi al consumo sono scesi dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,5% su base annua passando dal 4% di ottobre al 3,5% di novembre 2012.