Secondo i dati raccolti dall'Upa (Utenti pubblicità associati) e presentati nel corso dell'assemblea 2010, nel primo semestre dell'anno gli..
I dati sono stati diffusi mediante una nota in cui viene sottolineato che l’anno è iniziato positivamente, ma la ripresa non è ancora stabile e permane un sentimento di diffusa incertezza, per questo la previsione di chiusura 2010 è limitata ad una crescita del +2%. In ogni caso l’esercizio 2010 sarà comunque positivo rispetto al 2009, considerato l’anno peggiore nel settore degli investimenti in pubblicità e comunicazione, durante il quale c’è stata una flessione pari al 13%.
Per quanto riguarda le previsioni sul secondo semestre 2010 si prevede un dato “lievemente positivo”, in considerazione del fatto che risulta piuttosto difficile riuscire a determinare in anticipo i comportamenti delle aziende ed i loro investimenti in pubblicità , che spesso vengono decisi mese per mese a seconda dell’andamento dei consumi e dei mercati.
Il presidente dell’Upa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, ha spiegato che quello attuale è un momento di transizione nel quale la rapidità del cambiamento porta quasi a dimenticare la solidità del passato, è quindi necessario che i media tradizionali mettano in atto un processo volto ad un riposizionamento della loro condizione, in modo da riuscire a costituire di nuovo una solida garanzia del business.
Sassoli de Bianchi ha anche accennato al ritardo tecnologico dell’Italia, che risulta essere ben 10 punti dietro al resto d’Europa per accessi alla rete, un ritardo che a suo avviso deve essere recuperato rapidamente, altrimenti si rischia l’arretratezza del Paese.