
La proposta consisteva nell’idea di apporre una mini-tassa sui possessori di una connessione Internet, anche di un valore minimo, “equivalente ad un caffè al mese†come viene riportato su La Stampa, che venisse poi utilizzata per andare a sostenere il settore editoriale aiutandolo ad uscire dalla sua crisi profonda.
Il motivo addotto da Malinconico è che chi viaggia sulla rete usufruisce dei contenuti editoriali, e quindi potrebbe “dare una mano†ad affrontare la crisi.
Era evidente che una proposta di questo genere facesse andare su tutte le furie gli utenti della rete, ma anche, come riporta il quotidiano torinese, le associazioni dei consumatori, che per bocca di uno degli organi rappresentativi, l’ADUC hanno energicamente bocciato la proposta.
Secondo questi ultimi la proposta evidenzia come non c’è ancora una conoscenza approfondita delle potenzialità della rete anche come strumento di informazione, anche in una prospettiva di alternativa alla carta stampata.
Mancanza di conoscenza che d’altronde è ben evidente se si pensa come i giornali italiani siano in drammatico ritardo dal punto di vista della visibilità sulla rete, in particolare in uno dei settori più frequentati dagli utenti, i social network e siti come prestiti blog.