Molte volte nell’ultimo periodo legge sempre più spesso nei giornali, gli economisti che usano termini che non sempre ci suonano familiari, come in questo caso. Cerchiamo di chiarire le differenze tra i due termini.
> L’Eurozona è in una fase di bassa inflazione
La deflazione è un periodo di calo dei prezzi, solitamente accompagnato da stagnazione economica, mentre la disinflazione è un periodo in cui i tassi di inflazione scendono, senza tuttavia diventare negativi, chiarisce Andreas Utermann, Global Chief Investment Officer di AllianzGI. Osserviamo che i mercati emergenti e gli esportatori di materie prime stanno esercitando pressioni sui prezzi dei beni commerciati, incluse le commodity, che il deleveraging del settore privato difficilmente sarà completato in tempi brevi e che la crescita tendenziale dovrebbe pertanto rimanere moderata, mentre a livello globale la crescita del costo unitario del lavoro si conferma contenuta.
>Â Gli investitori puntano su strumenti a basso rischio
Considerati nel contesto del nostro scenario di crescita moderata ma sostenibile, che ha ricevuto ulteriori conferme negli ultimi trimestri, i livelli dei prezzi nei mercati sviluppati dovrebbero stabilizzarsi, per poi aumentare lievemente nei prossimi due o tre anni. Nelle aree europee in cui si è vista la deflazione, questo fa parte di un gravoso processo di aggiustamento per ristabilire la competitività .
Secondo le nostre attese, l’esperienza giapponese non si ripeterà diffusamente nel mondo sviluppato per tre motivi essenziali:
1. l’attuale livello di indebitamento del settore privato è nettamente inferiore a quello del Giappone negli anni 90;
2. la politica monetaria, nel caso della Federal Reserve come della Banca centrale europea, è molto più accomodante di quanto non fosse in Giappone all’inizio di quelli che ora definiamo come i “decenni perdutiâ€;
3. negli Stati Uniti e nei paesi periferici dell’Eurozona il mercato immobiliare è destinato a stabilizzarsi in tempi più brevi.