Draghi sostiene la tesi di Benedetto XVI

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La tesi sostenuta dal papa Benedetto XVI nella sua enciclica "Caritas in Veritate", secondo cui l'etica è un elemento fondamentale..

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La tesi sostenuta dal papa Benedetto XVI nella sua enciclica “Caritas in Veritate“, secondo cui l’etica è un elemento fondamentale del sistema economico, è stata accolta in maniera positiva dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti che nel suo intervento all’assemblea dell’Abi ha sottolineato come le regole, intese come strumento portatore di valori e principi etici, in economia sono assolutamente fondamentali.

Della stessa opinione anche il Governatore della Banca d’Italia Mari Draghi che ha iniziato a mostrare la sua posizione favorevole verso quanto sostenuto dal pontefice già ieri, proprio in occasione dell’assemblea dell’Abi, affermando che “senza etica e senza morale non si va da nessuna parte“.


Oggi, invece, Draghi ha scelto di spiegare meglio quella che è la sua idea sul binomio etica-politica attraverso un intervento per l’Osservatore Romano a commento dell’enciclica di Benedetto XVI.

In questo intervento il governatore ha spiegato che, a suo avviso, un modello economico come quello attuale in cui non c’è alcuna traccia di etica prima o poi finisce per crollare. Non a caso, infatti, proprio ora si è verificata la prima crisi economica mondiale.


Draghi, in particolare, ha affermato: “Un modello in cui gli operatori considerano lecita ogni mossa, in cui si crede ciecamente nella capacità del mercato di autoregolamentarsi, in cui divengono comuni gravi malversazioni, in cui i regolatori dei mercati sono deboli o prede dei regolati, in cui i compensi degli alti dirigenti d’azienda sono ai più eticamente intollerabili, non può essere un modello per la crescita del mondo”.

E’ necessario, quindi, creare un sistema economico che sia in grado di funzionare nel lungo periodo e questo non è assolutamente possibile senza che ci sia etica. Per questo motivo, quindi, Draghi sostiene che è necessario fare appello all’etica e porre in essere delle misure che garantiscano una maggiore trasparenza dei bilanci delle società, che inducano gli operatori ad una maggiore sobrietà nell’accumulazione del debito e ad una maggiore consapevolezza dei rischi relativi al perseguimento del profitto

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