Secondo le ultime indiscrezioni l’assetto del gruppo Rcs non dovrebbe subire alcun cambiamento prima del 14 settembre.
Nei giorni scorsi Fondiaria Sai, che detiene il 5,257% del gruppo editoriale italiano del Corriere dellla Sera, ha confermato l’intenzione di non lasciare.
Nelle ultime ore è arrivato anche il comunicato di Edison, che ha l’1,04%, che ha smentito le voci che volevano la società ritirarsi dall’azionariato di Rcs.
L’amministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino, ha negato questa voce, intervenendo direttamente dal workshop Ambrosetti a Cernobbio.
Con queste anticipazioni le previsioni adesso sono di un rinnovamento automatico del patto, che comprende il 63,54% del capitale, per l’intero prossimo triennio.
Come detto da Francesco Merloni, azionista e membro del sindacato Rcs, esiste già ed è anche molto grande una maggioranza, infatti i soci che partecipano all’accordo hanno il controllo del 65,678% del capitale di Rcs, anche se poi il flottante effettivamente circolante sul mercato è pari al 12%.
Merloni ha negato che Giuseppe Rotelli, imprenditore della sanità titolare dell’11% dei diritti di voto, abbia chiesto di entrare a far parte del patto, anche perchè ci si entra solo su invito. Rotelli è il secondo singolo azionista dopo Mediobanca, davanti a Fiat.
Il patto di Rcs si riunirà mercoledì prossimo, con tema principale gli avvicendamenti al vertice delle società che aderiscono all’accordo. Per Generali ci sarà Cesare Geronzi, neo presidente, per Mediobanca ci sarà il nuovo presidente Renato Pagliaro mentre per Fiat ci sarà John Elkann, anch’egli neo presidente.