
Il costo del denaro nei diciassette paesi facenti parte dell’Unione economica e monetaria, dunque, resta invariato all’attuale minimo storico raggiunto a maggio 2009 mediante un taglio di un quarto di punto percentuale. Invariati anche i tassi di depositi e prestiti overnight, rispettivamente a 0,25% e 1,75%.
La decisione, come dicevamo, era attesa dal mercato, in quanto la maggior parte degli analisti ritiene che i tassi di interesse di riferimento verranno alzati di un quarto di punto percentuale nel corso del quarto trimestre 2011 o al massimo nel primo trimestre 2012.
Nel corso della conferenza stampa tenuta al termine della riunione del Consiglio direttivo, il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, ha spiegato che è stato deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento perché si ritiene che l’attuale livello sia compatibile e appropriato con l’attuale situazione economica e finanziaria.
Nel corso del suo intervento Trichet ha anche sottolineato che l’eurozona sta vivendo un momento economico positivo, nonostante le incertezze rimangano elevate. Secondo quelle che sono le sue previsioni è probabile che le pressioni inflazionistiche rimangano contenute. Nei prossimi mesi, ha proseguito Trichet, i tassi di inflazione potrebbero temporaneamente aumentare e restare su un livello leggermente superiore al 2% per la maggior parte del 2011, per poi rallentare di nuovo nell’ultima parte dell’anno.