E’ stata molto veloce la reazione dei vertici dell’Eurozona  dopo il per il risultato del referendum indetto in Svizzera, per mettere un tetto agli stranieri che con il visto d’ingresso ogni anno sul suo territorio. L’Unione Europea ha spiegato  che non vuole portare avanti il negoziato con la Svizzera sull’elettricità “alla luce della nuova situazione che si è venuta a creare” dopo il voto sulla libera di circolazione che è “una potenziale violazione” degli accordi.
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Pia Ahrenkilde, portavoce dell’esecutivo europeo  ha chiarito che  “Alla luce della situazione attuale nessun negoziato tecnico è previsto al momento” tra Unione europea e Svizzera nella trattativa sull’elettricità , spiegando che questo accade “perché il modo di procedere deve essere analizzato alla luce del contesto più ampio” delle relazioni tra Ue e Svizzera. Ahrenkilde ha aggiunto che l’accordo sull’elettricità “è logicamente legato a questioni istituzionali orizzontali”.
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Il Consiglio Ue ha dichiarato che i 28 paesi Ue, pur rispettando l’esito del voto al referendum sulle quote per gli immigrati, si aspettano che la Svizzera “onori i propri obblighi derivanti dagli accordi stipulati con l’Unione europea nel quadro del diritto pubblico internazionale”. E il Consiglio dei ministri Ue, attraverso il presidente di turno Evangelos Venizelos, ha rammentato che “le 4 libertà fondamentali sono una parte integrante dei rapporti fra Ue e Confederazione elvetica”. “Il mercato interno e i 4 pilastri – ha aggiunto – sono indivisibili ed è impossibile accettare una separazione fra la libera circolazione degli individui e quella dei capitali”.
Come ha ricordato il commissario agli Affari interistituzionali Marcos Sefcovic, “forse la Svizzera è proprio il Paese che ha maggiormente beneficiato della libera circolazione delle persone in Europa”.