
Oggetto del rinvio è un prestito da 12 miliardi di euro, che fa parte del pacchetto di aiuti da 110 miliardi di euro concesso al paese ellenico a maggio dello scorso anno, e che con ogni probabilità verrà concesso nel corso della prima metà del prossimo mese, a patto che il parlamento di Atene approvi il piano di austerità predisposto dal governo.
L’attenzione si sposta quindi a martedì sera, quando il parlamento sarà chiamato ad esprimere il suo voto sul piano di austerità e alla cui approvazione, a quanto pare, è legato il destino della Grecia. Sempre martedì sera, inoltre, il governo Papandreou cercherà di ottenere la fiducia, dopo che a seguito di alcuni accadimenti la stabilità politica del paese risulta fortemente danneggiata, circostanza a cui è stata ricondotta la decisione dell’Eurogruppo di far slittare la concessione della nuova tranche di aiuti.
Secondo alcuni analisti, tuttavia, non ci sono dubbi in merito alla concessione della nuova tranche di aiuti alla Grecia. Tra questi figura Koji Fukaya di Credit Suisse Securities che, interpellato da Reuters, ha sottolineato come non si possa pensare che i paesi membri dell’Unione europea rimangano con le mani in mano e permettano un default della Grecia.
Nel corso della riunione i ministri delle finanze della zona euro sono inoltre riusciti ad arrivare ad un accordo in merito alla partecipazione volontaria del settore privato al salvataggio della Grecia. A riguardo è stato rivelato che i parametri della strategia di finanziamento saranno definiti entro l’inizio del mese prossimo, anticipando comunque che l’accordo prevede che la partecipazione dei privati avverrà attraverso un meccanismo cosiddetto “roll-over”, in altre parole al momento della loro scadenza i titoli di stato greci verranno sostituiti con dei nuovi titoli.