Anche se la fase più critica della crisi economica è considerata ormai alle spalle l'economia nella zona euro continua a procedere..
Su base congiunturale si scende da -0,1% a -0,2% mentre su base annuale da -4,7% a -4,8%, una correzione questa che sebbene sia lieve porta ad un risultato considerato drastico e inatteso dalla maggior parte degli econimisti.
A spingere l’Eurostat a correggere al ribasso le sue previsioni è stata soprattutto la revisione dell’andamento dei consumi privati da +0,2% a +0,2% e delle esportazioni da -1,1% a -1,5%. In ogni caso si tratta comunque di dati che evidenziano un rallentamento della dinamica recessiva dal momento che nel primo trimestre dell’anno i consumi privati hanno registrato una flessione pari a -0,5% e le esportazioni pari a -9,2%.
Non vanno bene gli investimenti che calano dell’1,5% e che quindi sottrggono 0,3 punti al Pil. La spesa pubblica è invece salita dello 0,7% dal +0,4% della precedente stima, pari a 0,2 punti del Pil.
In Italia il tasso crescita del Pil è stato confermato a -0,5% mentre, alla luce dei dati registrati nei mesi scorsi, la seconda stima di Eurostat conferma che nel secondo trimestre Francia e Germania sono entrate nella zona di crescita positiva e che quindi ci si attende un +0,3%.
Tra i principali partner dell’Ue, il Pil è sceso dello 0,2% negli Stati Uniti nel secondo trimestre del 2009 mentre in Giappone il calo è stato dello 0,6%.