La Commissione europea è convinta che l'economia del vecchio continente sia in fase di ripresa, per questo motivo ha rivisto al rialzo le stime..
Quello che secondo le stime della Commissione europea continua ad essere estremamente negativo è il tasso di disoccupazione per il quale si prevede per un tasso del 7,8% per quest’anno e dell’8,7% nel prossimo biennio.
Per l’inflazione la stima è di 0,8% per quest’anno, 1,8% per il prossimo e 2,0% nel 2011, per quanto riguarda i conti pubblici si prevede un disavanzo pari a 5,3% del Pil per il 2009 e a 5,1% per il 2011, per il debito pubblico, invece, la Commissione stima un rapporto sul Pil pari a 114,6% quest’anno, 116,7% il prossimo e 117,8% nel 2011.
La Commissione europea prevede inoltre un calo delle esportazioni del 20% su base annua, una riduzione del 12% della spesa per gli investimenti mentre per ciò che riguarda i beni durevoli si ritiene che gli incentivi fiscali hanno agevolato la ripresa che continuerà anche nell’ultimo periodo dell’anno, trasferendo così nel 2010 un impulso positivo.
Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, la Commissione europea nel documento di esame della congiuntura ha dedicato al nostro paese un capitolo intitolato “Ritorno alla crescita moderata dopo la crisi” e nel quale si legge che il contenuto indebitamento del settore privato e un sistema finanziario relativamente solido sono serviti a preteggere l’Italia dagli effetti disastrosi della crisi finanziaria, tuttavia, secondo la Commissione, l’economia italiana era già stata fortemente indebolita prima della crisi globale da problemi strutturali profondamente radicati.
Per questo la Commissione è convinta che anche nel momento in cui la ripresa comincerà a consolidarsi, i problemi strutturali dell’Italia, primo tra tutti l’elevato debito pubblico, continueranno a pesare sulla sua economia.